Come
annunciato dalle case produttrici, sono in circolazione
alcuni cd audio che incorporano un nuovo meccanismo di
protezione: inutile sottolineare come tali protezioni,
oltre a rallentare la pirateria, disturbino non poco l'utente
finale, impedendo di fatto anche gli utilizzi leciti.
In
questo articolo cercheremo di capire meglio come funziona
questa nuova tecnologia e come sia possibile superarla
per poter esercitare pienamente i nostri diritti sul prodotto
che abbiamo acquistato.
Innanzitutto,
la protezione si chiama "SafeAudio" ed è sviluppata da una
nota softwarehouse americana, la Macrovision,
già autrice del famoso "SafeDisc" per
i cd dati. La nuova tecnologia mira ad ostacolare il ripping:
questo significa che la copia del cd è possibile
con qualsiasi masterizzatore in circolazione, ma è di fatto impossibile
trasformare le tracce in Mp3/Wma da conservare sul proprio harddisk: questo dimostra
la sempre crescente preoccupazione delle major discografiche
per il filesharing, in particolar modo in peer-to-peer.
Oltre ad ostacolare il libero scambio della musica, si
impedisce al consumatore anche di rippare la propria musica
per caricarla nel proprio Mp3 player, operazione del tutto
legale, o di mantenere una copia di ogni cd sul proprio
disco fisso a scopo di backup (tutti sappiamo quanto sia
facile rigare un cd) o ancora di realizzare compilation
di mp3 da riprodurre nel portatile.
Analizziamo
ora come funziona SafeAudio. Fino ad ora le protezioni
utilizzate sfruttavano i cosiddetti "Watermark",
cioè l'introduzione di un segnale digitale parallelo
a quello audio che, in caso di rip, si sovrapponeva allo
stesso, rendendo di fatto il brano inutilizzabile a causa
di fruscii e fischi terribili. Questa tecnica però
ha indignato le orecchie migliori che hanno riscontrato
una perdita di qualità anche durante l'utilizzo
normale. SafeAudio sfrutta invece una caratteristica propria
dei normali lettori cd audio, error correction methods,
di correggere automaticamente alcune imperfezioni (graffietti,
polvere ecc..) dei supporti: questo viene fatto leggendo
le "istruzioni" contenute nel cd. Proteggendo
un cd con SafeAudio, si inseriscono volontariamente alcuni
errori nei dati, che vengono automaticamente corretti
dai lettori cd audio. Questa caratteristica non è
però supportata dai drive cd-rom in fase di ripping,
rendendo di fatto la traccia finale piena di rumore, gli
errori, appunto.
Come
fare a rippare? la prima soluzione che viene in mente è ovviamente quella di collegare l'uscita audio
dell'HiFi all'entrata della scheda audio o, ancora, usare
una scheda audio fullduplex per registrate durante la
riproduzione. La soluzione è però un po'
scomoda e si rischia di perdere qualità durante
la trasformazione digitale-analogico-digitale. Abbiamo
fatto un po' di ricerche e test: secondo alcune voci apparse
su forum e newsgroup dedicati, ma non abbiamo avuto
modo di verificarlo, una buona soluzione potrebbe
essere quella di utilizzare un programma di ripping in
grado di rippare con il metodo "Burst Copy Mode",
cioè il file rippato viene scritto mentre viene
riprodotto, correggendo gli errori. Un programma con questa
funzione è WinDac,
un software atto al ripping espandibile con numerosi plug-in.
Svolgendo
alcune indagini personali, abbiamo poi scoperto che MusicMatch
JukeBox, integra una strana funzione per l'error correction,
visibile nell'immagine qui sotto, che potrebbe permettere
di bypassare SafeAudio. Non abbiamo trovato però nessun riferimento
a tale funzione come bypass per SafeAudio nei siti specializzati.